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La ricarica di un’auto elettrica può essere effettuata tramite diverse modalità. Un mezzo di trasporto simile si sta diffondendo in misura notevole e il propulsore a zero emissioni viene considerato come una scoperta essenziale. Vetture di questo tipo hanno ancora un prezzo di listino superiore rispetto al solito. Tuttavia, alcune agevolazioni fiscali hanno reso un’operazione del genere molto conveniente. 

Ricaricare un’auto elettrica a casa è senz’altro possibile e non richiede spese eccessive. Le tecniche da attuare sono numerose a tal proposito, con diverse opzioni, tra le quali bisogna scegliere la più idonea. Ecco, dunque, cosa bisogna sapere su questo accorgimento e come ricaricare un veicolo elettrico o ibrido plug-in a casa propria e all’insegna della massima sicurezza e dei costi contenuti.

Quali metodi mettere in atto per ricaricare auto elettrica a casa

Iniziamo a scoprire come ricaricare un’auto elettrica a casa dando un’occhiata ai metodi principali. In linea di massima, per avere un punto di ricarica adatto, ci si può rivolgere al proprio gestore di rete o a una casa automobilistica. Inoltre, in tempi recenti, si sono sviluppate diverse aziende apposite per la creazione di sistemi di ricarica di questo tipo. Ecco, dunque, i due metodi principali per ricaricare un veicolo elettrico o ibrido plug-in.

1. Ricarica da presa a muro

Il primo sistema riguarda l’installazione di una classica stazione di ricarica a muro. Si tratta di un sistema comodo e sicuro, con l’uso di una presa da 230 Volt, preferibilmente di tipo CEE industriale. Un metodo del genere richiede circa una notte per la sua esecuzione definitiva. In alternativa, è possibile utilizzare un contatore standard dalla potenza di 2,3 KW, affiancato da un caricabatterie in modalità lenta. Naturalmente, bisogna disporre di un impianto elettrico di qualità per evitare di andare incontro a sollecitazioni insostenibili. Infatti, in caso di case più datate con impianti elettrici di una certa “età” diventa pericoloso ricaricare l’auto elettrica o ibrida plug-in alla presa di corrente normale. Il caricabatterie dell’auto con la classica presa a muro è da utilizzare solo in caso di necessità estrema e non regolarmente poiché mancano alcuni dispositivi di protezione e la presa a muro non è progettata per essere usata alla massima potenza per ore. E’ sempre meglio ricorrere sistemi di ricarica sicuri ed efficaci, oltre che efficienti. Sia per salvaguardare lo stato del veicolo, ma soprattutto la sicurezza propria, della propria casa e della propria famiglia.

2. Ricarica con wallbox

Al tempo stesso, chi non ha intenzione di sostenere spese eccessive sulla bolletta per l’energia elettrica può acquistare e installare la wallbox. Si tratta di un modello che offre ottime performance, simile a una vera e propria colonnina di ricarica. Garantisce prestazioni di sicuro affidamento e non provoca alcun impatto negativo all’impianto domestico. Può essere munita di presa dedicata o di cavo e connettore e la sua potenza dovrebbe adeguarsi a quella del veicolo da ricaricare.

Costi ricarica elettrica a casa

I costi della ricarica elettrica variano a seconda della modalità che si intende attuare. Si può dire che si tratta della soluzione più economica per alimentare questa particolare tipologia di veicoli, anche se è pressoché impossibile definire una spesa ben precisa. I parametri che possono fare la differenza sono il genere di veicolo da ricaricare e le misure delle sue batterie.

La spesa calcolata media è di circa 1 euro ogni 25-30 chilometri percorsi, per un totale di 3,50-4 euro ogni 100 chilometri. Il risparmio, rispetto ai carburanti a combustione, è davvero notevole e ammortizza i costi dell’acquisto della vettura in poco tempo.

Ricarica auto elettrica: serve aumento di potenza?

Molti clienti si chiedono se ricaricare un’auto elettrica implichi un aumento di potenza per la propria abitazione. Un accorgimento di questo tipo può essere comunque effettuato in base alle proprie preferenze, ma non è necessario. La maggior parte delle case dispone di una potenza di 3 kW, con ricarica di 16 chilometri all’ora e completamento del processo in una decina d’ore. Di conseguenza, chi non deve sostenere lunghi tragitti quotidiani ed è in possesso di un posto auto adeguato può effettuare la ricarica ogni notte, senza spese aggiuntive.

Diverso è il discorso per chi parcheggia l’auto in un box, con la necessità di avere a disposizione un contatore aggiuntivo. Chi vuole comunque incrementare la potenza domestica può farlo evitando di eccedere con determinati parametri in Watt. La potenza va basata sulla quantità di ore di sosta necessarie per effettuare una ricarica sufficiente per i tragitti quotidiani. In ogni caso, basta sostenere alcune pratiche amministrative per aumentare la potenza e ricaricare un veicolo elettrico o ibrido plug-in con risultati soddisfacenti.

Quanto tempo è necessario per la ricarica di una vettura elettrica

Dopo aver visto i costi della ricarica elettrica, bisogna concentrarsi sui tempi necessari. Questi ultimi sono determinati dalla potenza di ricarica e da quella del caricabatterie dell’auto da ricaricare. Bisogna focalizzarsi sul valore inferiore tra i due menzionati e agire di conseguenza. Ovviamente, maggiore è la potenza di ricarica, minore è l’arco di tempo necessario per completare questa procedura. 

Bisogna comunque ricordare che solo in rari casi si rende essenziale l’esecuzione del pieno di energia elettrica. Di conseguenza, i tempi richiesti sono notevolmente inferiori rispetto a quelli di una ricarica da zero. Ciò che conta è avere ben chiara in mente un’idea sul chilometraggio da percorrere nella giornata successiva, tenendo sempre d’occhio eventuali imprevisti. In questo modo, ogni ricarica di un’auto elettrica può diventare estremamente semplice ed economica.